martedì 29 ottobre 2019

H sì, H no?

IL VERBO AVERE


REGOLA ED ESERCIZI

RICORDA: le  tre persone singolari e la terza plurale del presente del verbo AVERE vogliono l'ACCA per distinguersi da parole  che, senza H, hanno un  significato diverso:
ho (possiedo)                        O = oppure     
hai (possiedi)                        Ai (?)   
ha (possiede)                         A(?)       
hanno (possiedono)           Anno=periodo   

Quest'acca, quanti problemi ci dà! Ma ecco un trucchetto per non sbagliare più: dato che hanno l'acca le voci del presente del verbo avere, proviamo a trasformarle al passato e sostituire   HO con AVEVO, HAI con AVEVI, HA con AVEVA e HANNO con AVEVANO, se la frase "funziona" ancora, allora di sicuro l'acca ci va!

Ecco alcuni giochini per allenarci.

A o HA
AI o HAI
ANNO o HANNO
O o HO
HA - A - HAI - AI - HO - O - HANNO - ANNO frasi
HA - A - HAI - AI - HO - O - HANNO - ANNO
Ascolta e scrivi con o senza ACCA
Gioca qui, qui , qui o qui!
ESERCIZI
Completa le frasi 
QUIZ ONLINE





giovedì 24 ottobre 2019

L'inciso

L'inciso è una breve frase o un'espressione che si inserisce all’interno di un’altra frase per aggiungere particolari al racconto. L'inciso è sempre racchiuso tra due virgole.
Esempio:
Io mi nascosi sotto le coperte
Io, fifone come sono, mi nascosi sotto le coperte.

giovedì 17 ottobre 2019

Racconta: l'ultima foglia


Esercitazioni online

 

Pronti per una nuova  avventura nell'isola dell'ortografia?

Ci aspetta lo SCIENZIATO INCOSCIENTE. 

Chi non supera le sue prove si trasforma in SCIMMIA LASCIA-I.

Mettiti alla prova qui

Se hai bisogno ripassa la regola QUI


Plurali di cia e gia, an interactive worksheet by natyteach

mercoledì 9 ottobre 2019

Il nome

Il NOME è la parola che usiamo per indicare: 

 PERSONE 
 ANIMALI 
 COSE ( oggetti, luoghi, piante, sentimenti…)

Qual è la sua carta d'identità?

giovedì 3 ottobre 2019

Come arricchire un testo

La parola testo deriva da TEXTUM= ciò che è tessuto, intrecciato. Un  racconto infatti è formato da fatti che si intrecciano.

Le azioni si svolgono in un determinato tempo: il tempo della storia (TS), ma  diverso è il tempo del racconto (TR) cioè il tempo destinato alla narrazione delle vicende.
Per poter "rallentare" un testo gli scrittori usano: dialoghi, descrizioni o riflessioni.


Prendi in esame questa azione:
Domenica mi sono alzato presto.
Prova a dilatarla tramite sequenze diverse allungando il TR
esempio:
Era una nebbiosa domenica mattina di inizio novembre: giornata ideale per dormire fino a mezzogiorno. 
A un tratto un rumore improvviso e vibrante mi fece sobbalzare: la sveglia aveva iniziato a suonare. Allora mi avventai sull’odiato marchingegno, però lo mancai. 
La sveglia, dopo aver barcollato un po’, cadde a terra con un gran tonfo, ma continuò la sua cantilena. 
Mentre mi allungavo per prenderla, mi ricordai che stavo dormendo nella parte alta del letto a castello… troppo tardi!…


La mia mattina profuma i caffè: non c'è cosa più bella al mondo che aprire gli occhi rapiti dall'aroma fragrante del caffè. Non scherziamo, io non lo bevo, ho solo otto anni, ma la mamma ogni mattina lo prepara per il babbo e inonda la casa di questo intenso profumo che penetrando le mie narici mi trascina diretto fino alla cucina dove mi aspetta il "buongiorno" sorridente della mamma ed una tazza fumante di latte.



Le prime luci dell'alba filtrano tra le persiane ed entrano nella stanza. Strizzo gli occhi che non vogliono aprirsi, mi copro con le lenzuola e godo ancora un po' del tepore caldo del letto. la voce della mamma mi scuote: " Alzati: è ora!"
Mi  giro, mistiro e mi sfugge uno sbadiglio